Federico Baccolini – parrucchiere

10405904_734286706634704_1184203530_n

Come/perché hai deciso di dedicarti a questo mestiere?

Ho iniziato a fare questo lavoro perché ho sempre adorato i capelli, le acconciature, la moda e i vari stili. Fin da piccolo ero attirato dalle pettinature delle attrici, soprattutto quelle del passato e ho cominciato a sperimentare ed esercitare la mia passione sulle Barbie di mia sorella, continuando con le donne della mia famiglia, per poi essere “scoperto” dalla parrucchiera di mia madre, che poi è diventata la mia titolare quando avevo 26 anni.

Quali sono le piccole soddisfazioni che riesce a darti?

Nonostante sia molto duro e in un certo senso alienante, è un mestiere che offre tante soddisfazioni. Avendo a che fare con una delle cose più preziose che possiedono le donne e che va costantemente esibita, ogni minimo particolare non gradito diventa un grossissimo problema e, viceversa, ogni buon lavoro diventa un successo. Conquistare la fiducia di una cliente ed essere il suo parrucchiere di riferimento è una grandissima soddisfazione.

Quali sono gli odori che caratterizzano il tuo mestiere? Quali i colori?

Amo tantissimo il mio lavoro perché è molto profumato. Anche se ora, forse, non me ne rendo nemmeno conto perché il mio naso ormai si è abituato. Dove lavoro c’è la fragranza delle lacche,  quella degli shampoo, delle maschere per capelli. Odori invitanti e ricercati.

I colori sono quelli dei capelli, naturalmente, e vanno dal bianco al nero, dal biondo al bruno.

Cosa non deve mancare nella tua “cassetta degli attrezzi”?

Non mancano mai le mie amatissime forbici, le varie mollette e forcine, il phon, la mia inseparabile lacca, le spazzole, elastici per capelli e il babyliss.

Quali sono le persone che ti permette di incontrare/conoscere? Ce n’è una che ricordi in particolare? 

Ne incontro di ogni tipo, dalla donna in carriera a quella in corriera, dalla studentessa alla pensionata. Ne ho incontrate anche di spiacevoli, ma altre interessanti e di cuore. Alcune di queste sono diventate amiche. Una persona che ricordo con affetto è Derna, di 100 anni. Una signora elegantissima con un gusto insuperabile. Mi ha raccontato aneddoti della sua  vita avventurosa. Ricordo che prima di diventare suo parrucchiere la vedevo passare dalla vetrina del negozio e già desideravo farle i capelli. Indossava sempre delle mise stupende.

Un episodio in cui hai pensato “chi me lo ha fatto fare?”

Lo penso ogni volta che mi trovo a che fare con clienti molto esigenti, che non capiscono che noi parrucchieri non facciamo miracoli e che desiderano fortemente ottenere effetti che non potranno mai essere ottenuti. Ci sono clienti che si presentano con il classico “santino”, ovvero la foto dell’acconciatura che vorrebbero che noi facessimo. Peccato che il più delle volte queste foto non rispecchino come veramente vogliano i capelli, ma solo il tipo di donna che vorrebbero essere, scambiando noi parrucchieri per luminari della chirurgia estetica!

Ci sono donne, poi, che portano foto di capelli alla Sharon Stone, cortissimi, ma che non vogliono tagliarli oltre le spalle; donne che portano foto in bianco e nero e che vorrebbero proprio quella sfumatura di biondo che neppure loro riescono a vedere.

Il momento della giornata lavorativa che ti godi di più.

Amo quei momenti in cui arrivano le mie clienti affezionate, quelle che si fidano dei miei consigli e che mi seguono, apprezzando quello che faccio perché ci incontriamo sulla stessa lunghezza d’onda.

In due parole come definiresti il tuo mestiere.

Qualcosa che devi avere nel DNA.

Un consiglio a chi vuole fare questo mestiere.  

Il mio consiglio a chi vuole intraprendere questa strada è soprattutto di pensare fortemente a quello che comporta questo lavoro: è un lavoro di forti soddisfazioni ma tanto stancante, per i ritmi intensi e le tantissime ore passate in piedi. Purtroppo in questo ambito la maggior parte dei datori di lavoro, essendo per lo più privati, approfittano dei dipendenti, magari non pagando gli straordinari pur costringendoli a farne.

Consiglio fortemente di studiare tanto e di cercare di farsi una cultura generale prima di frequentare una scuola professionale. Ritengo che molto spesso, nel mio ambito, ci siano persone, anche meravigliose, che hanno trascurato lo studio e questo le svilisce.

10423571_734289653301076_6676378_n

 Qui la pagina Facebook di Federico

Informazioni su Eleonora Buratti

Scrittrice, giornalista, sociologa aziendale. Romagnola d'origine, vive e lavora tra il Veneto e Bologna. Ideatrice del Romanzo d'azienda® scrive storie ambientate nel mondo del lavoro. Tra i suoi romanzi pubblicati l'Alba di un cuore antico, vita e ristrutturazione di una villa veneziana del Seicento situata lungo il Canalbianco in provincia di Rovigo e Quattro Tubi Saldati, racconto romanzato dei 50 anni dell'Irsap, azienda leader nel settore della climatizzazione.
Questa voce è stata pubblicata in moda, parrucchieri e contrassegnata con , . Contrassegna il permalink.

Lascia un commento